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giovedì 21 ottobre 2010

PROPOSTE PER UNA NUOVA VIABILITA’ DELLA CITTA’ DI NETTUNO

Il continuo aumento delle automobili in circolazione, gioia dei fabbricanti di auto, ha generato dei grossi problemi, sia di natura ambientale che umana.
Ogni anno vengono scaricati nell’atmosfera tonnellate di anidride carbonica e di minerali vari, prodotti dalla combustione, molto nocivi alla nostra salute.
I continui squilibri meteorologici che devastano grandi aree geografiche, portando morte e danni ingenti, non sono altro che la conseguenza dell’effetto serra a cui le automobili contribuiscono in larga parte. Non è neanche da sottovalutare l’inquinamento acustico prodotto dai motori delle auto e, soprattutto, dai motorini e dalle motociclette, causando forti stress al pari di quelli generati dagli ingorghi del traffico. Questi ultimi poi rendono le distanze da percorrere sempre più lontane, con la dilatazione dei tempi di percorrenza. Insomma, l’uso sconsiderato delle auto, compresa la sosta selvaggia, ha reso le città non più vivibili, tali da essere definite propriamente “giungla d’asfalto”.
Sembra proprio che il genere umano sia impotente rispetto a questa autodistruzione dell’ambiente che lo fa vivere.
Finora ho detto delle ovvietà a tutti note, ma mi servono come premessa per introdurre la medesima problematica che viviamo nella città di Nettuno.
Qui il discorso si fa più complesso perché nel corso degli anni sono intervenuti altri fattori come una crescita urbanistica incontrollata, anche se “autorizzata”, che non ha tenuto conto di un razionale sistema viario. La città è esplosa, oltre che demograficamente, anche nella sua configurazione edilizia con la nascita di quartieri sovraffollati, privi di spazi necessari per una serena convivenza sociale e con strade intasate in ogni lato da automobili che impediscono uno scorrimento veloce. Predominano lo “scorrimento ad imbuto” e i percorsi a “zig zag”. L’unica via che congiunge i lati est ed ovest della città passa forzatamente per piazza Mazzini ed il lungomare, con grave inquinamento acustico e ambientale del centro cittadino. Per evitare questo perenne intasamento centrale e poter andare all’altro lato della città si è costretti a destreggiarsi nelle viuzze interne, piene di macchine in sosta ovunque, per poter raggiungere i vialoni di Diaz e La Malfa, primordiali tratti di un presunto anello stradale, ormai scomparso a causa di varianti “amiche”.
Solo un nuovo Piano Regolatore potrà essere in grado di porre fine alle costruzioni selvagge e riequilibrare l’assetto urbanistico, nonché individuare le aree idonee per una buona ricettività alberghiera e dei servizi dell’accoglienza, indispensabili per una città che ama definirsi turistica.
In attesa che gli interessi politici facciano maturare un nuovo PRG, un intervento non costoso dovrebbe essere portato a compimento prima della prossima stagione estiva, cioè una revisione del sistema viario centrale e la realizzazione di zone di parcheggio, alcune delle quali in programma da molti anni, come quelle nelle aree FS - Anzio ne è un buon esempio - e la possibilità di ricavare un parcheggio sotterraneo nel piazzale della ex caserma Donati e nelle zone di accesso alla città come via della Liberazione e via della Vittoria.
In concreto, per la viabilità mi permetto di proporre quanto segue per un costruttivo e definitivo dibattito: i percorsi attuali generano, specialmente nelle ore pomeridiane e serali, un continuo ingorgo che crea caos ed un persistente inquinamento acustico e atmosferico, proprio nel cuore della città (Piazza Mazzini, Lungomare Matteotti), a causa del continuo flusso di auto provenienti da Anzio. Per evitare questo enorme inconveniente che disturba fortemente la tranquillità di chi ci vive e lavora, si dovrebbe capovolgere il senso di marcia delle, purtroppo, uniche direttrici parallele al mare, cioè da San Rocco direzione Sangallo e tutta via Cavour in direzione opposta, mentre dovrebbero essere in uscita verso l’entroterra via Sangallo, via Santa Maria, via Colombo, ed in entrata via Romana, via Veneto e via A. De Gasperi. Un piccolo doppio senso dovrebbe essere permesso di fronte al poliambulatorio e San Francesco per coloro che scendono da via Santa Barbara e vogliono andare verso Anzio. In questo modo il flusso proveniente da Anzio, che è di gran lunga superiore a quello proveniente dalla parte est della città (Cretarossa, Tre Cancelli) verrebbe dirottato o verso via Cavour, scavalcando così il Lungomare, o più all’esterno per raggiungere le due grandi arterie, via Diaz e via La Malfa. La realizzazione poi di un’arteria di scorrimento sopra la linea ferroviaria, il famoso trincerone, sarebbe il non plus ultra. Mentre, per chi viene da via della Liberazione (zona Scacciapensieri) o da via Scipione Borghese ha tre alternative, il Lungomare, via Lombardia, via Diaz-La Malfa. Grazie a queste nuove direttrici ed ai parcheggi nel frattempo realizzati, è facile poter fare del lungomare isola pedonale nelle ore serali per tutto il periodo estivo, senza creare quel gran caos viario che nelle attuali condizioni si genera. Naturalmente nelle vie di scorrimento sopra citate non dovrebbe essere assolutamente ammessa la sosta selvaggia, e nei tratti rettilinei che invitano all’alta velocità, vedi via Gramsci, allestire autovelox permanenti nei due sensi di marcia. Altra necessità sarebbe quella di reperire un’area idonea, che non sia una strada, per il mercato settimanale, in modo tale da non occupare un’arteria importante di scorrimento come quella di via La Malfa, evitando così l’intasamento delle vie interne adiacenti nel giorno di giovedì.

Pio Trippa